“Gli esami non finiscono mai” è una frase fatta che sentiamo ripetere quasi ossessivamente. Oggi mi permetto di dissentire (in tono ironico, ovviamente): gli esami finiscono, perché io li ho finiti!
È vero, mica si studia per gli esami, ma il fatto di aver adempiuto ad un obbligo che ci si è autoimposti riempie di soddisfazione e giusto orgoglio anche il più umile degli uomini (che non sono io, chiaramente). Quasi una sensazione di libertà, alla quale si mescola un po’ il rimpianto: è il segno che il “gioco” è finito, e un po’ mi dispiace perché questo “gioco” mi piaceva da matti.
Ma se gli esami davvero non finissero mai? Se questo “gioco” cambiasse le regole ma mi permettesse di continuare a giocare? Vedremo, ancora è tutto da decidere.
Tuttavia, sapere che si è fatto ogni passo giusto (certo, alcuni potevano andare meglio) dà lo slancio per andare avanti.
Già, il mio percorso verso la laurea manca di un solo, ultimo, importante gradino: la tesi. Nessun lavoro rivoluzionario, ma ho preferito concentrarmi su qualcosa che mi piace, così da lavorarci con piacere senza sentirne il peso.
Se tutto andrà bene “mi siederò” a dicembre, e mi piacerebbe che intorno ci fosse un po’ di neve.
Mario Iaquinta
Nessun commento:
Posta un commento