"Benvenuto in mia casa. Entrate e lasciate un po' della felicità che recate"
(Dracula)

lunedì 7 maggio 2012

Salotto virtuale, persone reali


Tutto nasce da un’idea, è sempre così. Un anno e mezzo fa, due ragazzi, gli amministratori della pagina Facebook “Roba da Scrittori” Antonio Schiena e Beniamino Soprano, ebbero un’idea (pare, da retroscena, che l’idea fosse più di Antonio che di Beniamino, ma sono dettagli…), quella di un libro di giovani scrittori fan della pagina. Ma le idee, per definizione, sono sì a prova di proiettile, ma incorporee e volatili. Allora i due ragazzi si misero all'opera per concretizzarla e nacque così “Roba da Scrittori – il libro”.

«Galeotto fu il libro e chi lo scrisse…» e i “Galeotti” siamo noi. Da allora, lentamente ma costantemente, abbiamo scoperto che questa passione così elementare e complicata ci avvicinava. Cominciammo, grazie all’iniziativa di Michael “Nonno d’Acciaio” Rigamonti, a dare un seguito a quell’esperienza, leggendoci e commentandoci a vicenda. Fu così che si creò “Il Salotto Letterario Virtuale”, che vede la partecipazione di molti degli autori di “Roba da Scrittori”, ma anche di altre nuove reclute. Il gruppo divenne ben presto un vero salotto, in cui parlare anche di altro; finimmo per conoscerci un po’ e allora fu buttata lì un’altra idea: “Che ne dite se ci incontriamo per una cena?”
Le idee, lo dicevamo prima, sono incorporee e volatili. Poi è arrivata una donna piccola piccola, una bambina già grande che ha trasformato in una famiglia quello che prima era solo un gruppo di personaggi. Sara “Sharee” Fele s’è fatta carico dell’organizzazione di una cosa non semplice e come un minuscolo e caparbio demiurgo ha riunito nove persone provenienti da angoli diversi dell’Italia per un weekend a Roma: ai nipotini racconteremo che quando ancora i nostri sogni sognavano di diventare realtà accadde che Antonio, Beniamino, Michael, Sara, Simona, Ezio, Leonardo, Davide e Mario si videro per la prima volta e finalmente poterono toccare quell’idea che d’improvviso era divenuta tangibile come la carne, le ossa e la pelle delle persone presenti.
Anche stavolta è stata buttata giù un’idea: «Dobbiamo rivederci! Vediamo se riusciamo ad organizzare di nuovo.»
Se e quando ci rivedremo non è dato sapere, non ancora. Ma se davvero tutto nasce sempre da un’idea, quell’idea è già in moto, ed aspetta di trasformarsi da virtuale a reale. Esattamente come è successo al nostro “Salotto”.


Mario Iaquinta

P.S. Se sapete contare, nella foto vedrete otto persone. Uno di noi, tale Ezio, ha deciso di non apparire in foto ufficiali, e dunque si è gentilmente offerto di scattare lui la foto che vedete
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