Ho sempre detestato dovermi descrivere: per poter bene spiegare un fenomeno l’osservatore dovrebbe essere esterno, e questa è una condizione che in questi casi non può verificarsi. Ma bando alla filosofia spicciola, ci voglio provare lo stesso.
All’anagrafe sembro risultare come “Mario Iaquinta, nato a Cosenza il 07/07/1988”, ed è vero. Non vi racconterò la mia vita per non tediarvi oltre modo, ma cercherò ci concentrarmi su ciò che ritengo importante: al momento sono uno studente di Scienze della Comunicazione all’Università della Calabria (a pochi passi dalla laurea, almeno in teoria), che ama ciò che studia; ho riposto in un cassetto, vicino ad un sogno che le riguarda, le tante poesie che in questi anni ho scritto, aspettando il momento propizio per fare chissà cosa.
Mi sono guadagnato sul campo il titolo, che i miei amici continuano a propinarmi, di “poeta maledetto”: se leggete gli stralci di poesia che pubblico qui di tanto in tanto noterete che i miei versi sono “eufemisticamente” pessimisti. Adoro la poesia e la prosa romantiche (per “romantiche” intendo il romanticismo quello vero, quello ottocentesco, non l’amorosa melassa zuccherosa dei cioccolatini a forma di cuore), che mi hanno molto influenzato: Manzoni, Foscolo, Leopardi, Carducci come anche i francesi Dumas, Hugo, Verlaine e Rimbaud.
È la passione per la letteratura che dunque mi sospinge: scrivere per me è importante, un bisogno quasi fisico che devo necessariamente esaudire. E questo blog nasce proprio per questo, perché per scrivere bene sono importanti due cose: leggere ma soprattutto scrivere.
Così, se avete un po' di tempo da perdere, di tanto in tanto passate perché la cosa mi fa piacere
Prego, benvenuti.
Mario Iaquinta
