C’è un antico rito che, da quando l’ho conosciuto, mi affascina tanto perché lo trovo molto Romantico. È il φαρμακός (pharmakos), l’equivalente del capro espiatorio nell’antica Grecia. Un uomo orrendo, un mostro dall’aspetto orribile veniva cresciuto e curato dalla città a spese della comunità, poi il giorno stabilito questi veniva scacciato via a frustate e lanci di pietre. Era la società che crea qualcosa che odia per poter sfogarsi e scacciare via tutto ciò che le fa paura, un po’ come i famosi “due minuti di odio” nella civiltà disegnata da Orwell in “1984”.
Tutto ciò mi porta a concludere che è davvero necessario che qualcuno stia male affinché gli altri stiano bene: che sia il Fato, la società o la nostra cultura a deciderlo fa poca differenza, è così.
Mi è venuto quindi in mente un altro personaggio, che ha alcuni lati in comune con questi pensieri: è l’uomo de “La cattiva strada” di Fabrizio De André.
Tutto ciò mi porta a concludere che è davvero necessario che qualcuno stia male affinché gli altri stiano bene: che sia il Fato, la società o la nostra cultura a deciderlo fa poca differenza, è così.
Mi è venuto quindi in mente un altro personaggio, che ha alcuni lati in comune con questi pensieri: è l’uomo de “La cattiva strada” di Fabrizio De André.
La cattiva strada - Fabrizio De André
La strada che percorre in realtà non è così cattiva, ma lo è per la società che gli sta intorno; pure lui è una sorta di reietto. Ma compie uno strano servizio: entra nella vita delle persone, fa tutto ciò che può per migliorarle e poi se ne va. Mentre le persone che lo seguono ad un certo punto possono fermarsi, lui prosegue:
“e quando poi sparì del tutto
a chi diceva «È stato un male»
a chi diceva «È stato un bene»
raccomandò «Non vi conviene
venir con me dovunque vada,
ma c'è amore un po' per tutti
e tutti quanti hanno un amore
sulla cattiva strada.»”
Tutti hanno un amore sulla cattiva strada, tranne lui, che di fatto è la cattiva strada, che non può fermarsi a goderne.
Chissà se la cosa gli pesa… forse no, o almeno lo spero. Vivere sulla cattiva strada non dev’essere bello, ma se sai che lo stai facendo per quelli che ami, allora forse lo fai anche con piacere. E quando verrà l’ora di uscire dalla scena delle loro vite, basta un inchino e un gesto di saluto, tanto loro hanno il loro amore.
Allora forse "adesso è giusto, giusto, è giusto che io vada
sulla cattiva strada"
“e quando poi sparì del tutto
a chi diceva «È stato un male»
a chi diceva «È stato un bene»
raccomandò «Non vi conviene
venir con me dovunque vada,
ma c'è amore un po' per tutti
e tutti quanti hanno un amore
sulla cattiva strada.»”
Tutti hanno un amore sulla cattiva strada, tranne lui, che di fatto è la cattiva strada, che non può fermarsi a goderne.
Chissà se la cosa gli pesa… forse no, o almeno lo spero. Vivere sulla cattiva strada non dev’essere bello, ma se sai che lo stai facendo per quelli che ami, allora forse lo fai anche con piacere. E quando verrà l’ora di uscire dalla scena delle loro vite, basta un inchino e un gesto di saluto, tanto loro hanno il loro amore.
Allora forse "adesso è giusto, giusto, è giusto che io vada
sulla cattiva strada"
Mario Iaquinta