"Benvenuto in mia casa. Entrate e lasciate un po' della felicità che recate"
(Dracula)

venerdì 13 aprile 2012

Mercuzio non vuole morire. Ma deve.

«È vero, parlo dei sogni, io, figli d’una mente oziosa, generati da un’inutile fantasia fatta d’una sostanza tenue come l’aria e più incostante del vento, che spasima ora per il gelido grembo del nord, ma poi, gonfia di rabbia, si svolge sbuffando verso un nuovo amore, il sud umido di rugiada.»

Le parole che avete appena letto sono di Shakespeare, o meglio ancora di Mercuzio, uno dei personaggi più interessanti di “Romeo e Giulietta”. Di lui Romeo dice che “gli piace sentirsi parlare; parla più in un'ora di quanto ascolti in un mese”, ma probabilmente lo fa a ragione. Nel dramma dove tutti si fanno trascinare da sentimenti esagerati – che sia l’amore dei due giovani o l’odio delle due famiglie fa poca differenza – lui è l’unico che usa la testa, che prova a ragionare. Le frasi dell’incipit chiudono un monologo dove Mercuzio non ha fatto altro che criticare chi, come Romeo, sogna ad occhi aperti e non vive la realtà.

Mercuzio ci tiene a vivere, non vuole affatto morire. Morendo maledice le due famiglie che odiandosi hanno rovinato le vite di tanti, oltre a spegnere la sua. Mercuzio non vuole morire. Ma deve: affinché gli altri possano vivere la propria vita cavalcando le proprie emozioni, è doveroso e necessario che Mercuzio muoia.

Ora, c’è chi mi dice che la felicità di qualcuno non vale la tristezza di un altro, ma credo che non sia così: se Romeo e Giulietta si amano, Mercuzio deve morire. Il problema allora è un altro: vale la pena fare il Mercuzio e portarsi addosso uno spettro per permettere ai tuoi amici Giulietta e Romeo di amarsi, magari anche oltre la morte?
Mercuzio forse direbbe di no, ma può darsi che se fosse vissuto due secoli dopo, in pieno Romanticismo, avrebbe anche cambiato idea: infatti, in punto di morte il povero Mercuzio maledice le famiglie, non i due giovani amanti. Lui non vede con favore questo amore, ma sa che certe cose non si comandano, si prendono e basta così come sono.
E allora può anche andare bene fare Mercuzio se Giulietta e Romeo si parleranno ancora a quel balcone. Mercuzio quando muore si fa scappare anche un riso.


Mario Iaquinta

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