"Benvenuto in mia casa. Entrate e lasciate un po' della felicità che recate"
(Dracula)

lunedì 3 ottobre 2011

Eh già...

“Eh… uoeehhh”

“Eh già…”

“Eeehhhh!”

(Vasco Rossi in preda al lirismo poetico)

Non è da me fare crociate né prendere posizione così esplicitamente, ma questa volta mi sento di farlo. No, non sono un paladino della libertà di espressione né voglio gridare allo scandalo, ma solo dire che non ho alcuna stima per Vasco Rossi.

Certo, è tipico del personaggio il comportarsi sopra le righe: ha dei trascorsi che tutti conosciamo, posta video su Facebook per fare gesti col dito medio, critica i suoi colleghi (ultimamente se la prende con Ligabue: mi vengono in mente i capponi di Renzo…). Ma adesso ha fatto qualcosa che non doveva fare, un gesto che gli si sta ritorcendo contro in un grave danno d’immagine: ha querelato Nonciclopedia, la versione ironica e satirica di Wikipedia, ritenendo offesinvo quanto scritto sul suo conto.

Gli admin di Nonciclopedia allora hanno risposto con uno “sciopero”, oscurando il proprio sito per portare all’attenzione questo genere di comportamento da parte di chi, come Vasco, si prende troppo sul serio.

La rete e subito intervenuta sulla vicenda, e per Vasco è stato un duro colpo: su Facebook è un continuo prendere il giro il cantante, ironizzando sul suo evidentemente scarsissimo senso dell’umorismo.

Personalmente, sono anni che mi trovo davanti bimbominkia in venerazione per questo cantante, che personalmente definisco “il più grande equivoco della storia della canzone”. C’è chi lo chiama rocker, cosa su cui non sono d’accordo, ma le mie competenze musicali sono quelle che sono, per cui non mi addentro nel discorso. Diverso è quando lo sento chiamare “poeta”: poiché la mia tesi di laurea è sul cantautorato italiano, so qual cosina a proposito, e quando vedo espressioni come “VASCO ROSSI...L'unico poeta che avrei voluto studiare<3” il sangue mi si gela nelle vene.

Primo: per motivi semplicemente tecnici le canzoni non sono poesie, ma appunto canzoni (altrimenti si chiamerebbero “poesie” e non “canzoni”),e se la cosa vale per gente come Guccini e De André, figuriamoci per un monovocalico come Vasco Rossi; secondo, vederlo messo assieme a Dante, Leopardi e Carducci mi fa andare di stomaco, ed è offensivo per quei poveri poeti che in quanto defunti non possono esprimere il loro schifo, ma possono solo rivoltarsi nella tomba.

Oggi, il colpo d’artista: complimenti Vasco Rossi: già prima non mi stavi simpatico, adesso…

Mario Iaquinta

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...